Da Galileo Galilei allo sbarco sulla Luna
Como, Italia
Alessandro Bettini
Professore emerito dell’Università di Padova, vi ha insegnato corsi di Fisica Generale, Laboratori di fisica avanzati e Particelle elementari. È autore di sette volumi di fisica generale (Zanichelli e Springer-Nature) e di uno e di particelle elementari (Cambridge University Press). Fisico sperimentale di particelle elementari ha condotto e diretto esperimenti al CERN e LNGS. Ha contribuito alla spettroscopia degli adroni, in particolare con la scoperta della prima risonanza scalare, allo studio delle annichilazioni di antiprotoni, alla fisica del charm, dei bosoni vettori e del neutrino. È autore di più di circa 200 pubblicazioni scientifiche. È stato Vicepresidente dell’Istituto Italiano di Fisica Nucleare e direttore dei Laboratori sotterranei Nazionali del Gran Sasso in Italia e di Canfranc in Spagna, ha presieduto e partecipato a numerosi Comitati scientifici internazionali, è stato Vicepresidente del Global Science Forum dell’OCSE. È socio dell’Accademia Galileiana di Scienze Lettere e Arti, della Società Italiana di Fisica, di cui è vicepresidente, e fellow dell’European Physical Society.
Duo Dolcesuono:
Paolo Tognon - dulciana basso e soprano
Diplomatosi in fagotto presso il Conservatorio di Padova, si è dedicato allo studio di tutti i fagotti storici con i migliori specialisti. Nel 1991 è stato selezionato quale fagotto solista dell’European Union Baroque Orchestra. Ha collaborato con: Les Arts Florissants, The Amsterdam Baroque Orchestra, Concerto Koln, Capella Savaria, Wiener Akademie, Le Concert des Nations, The Harp Consort, Accademia Bizantina, Capella Ducale Venetia. Si è esibito nei maggiori festival di musica antica in tutta Europa, Stati Uniti e Medio Oriente. Ha registrato più di 120 dischi, molti dei quali in ruolo solistico. Ha insegnato al Conservatoire National Supérieur de Musique et Danse de Paris, e ai Conservatori di Padova, Livorno e Adria. Ha fondato Quoniam Consort di dulciane.
Pier Luigi Polato - liuto ed arciliuto
Si è dedicato allo studio del liuto rinascimentale, barocco e del basso continuo, nel Conservatorio di Verona, sotto la guida del Maestro Orlando Cristoforetti, diplomandosi nel 1982 con la lode e un riconoscimento speciale dell’Accademia Filarmonica. Il suo interesse per la musica antica lo ha portato a diplomarsi, con il massimo dei voti e la lode anche nel 2000 presso il Conservatorio di Vicenza. Dalla fine degli anni settanta si dedica all’attività concertistica, come solista e continuista in varie formazioni, in rassegne italiane e internazionali. È presente in decine di registrazioni discografiche. Da alcuni anni si dedica anche alla composizione per chitarra e allo studio della chitarra jazz.
Christian Leotta
Christian Leotta è stato definito dalla leggendaria Rosalyn Tureck come “uno straordinario talento con una meravigliosa musicalità innata” e il grande Karl Ulrich Schnabel ha di lui scritto: “il suo rispetto delle indicazioni dei compositori Classici e Romantici è perfetto e notevole è la loro comprensione”.
Considerato fra i migliori interpreti di Beethoven, Christian Leotta si è imposto sulla scena concertistica internazionale nel 2002, quando, all’età di soli 22 anni, ha eseguito a Montreal l’integrale delle 32 sonate per pianoforte di Beethoven. Christian Leotta è stato da allora protagonista di ben ventuno esecuzioni delle 32 sonate di Beethoven, interpretandole in Italia, Europa, America, Asia e Africa in importanti capitali musicali internazionali quali Madrid, Montreal, Venezia, Vancouver, Ville de Québec, Kyoto, Città del Messico, Lima e Rio de Janeiro; nell’aprile del 2004 il Presidente della Repubblica italiana, On. Carlo Azeglio Ciampi, lo ha insignito con la sua prestigiosa Medaglia per le sue interpretazioni delle 32 sonate nel mondo.
Esibitosi in più di cinquanta Paesi nei cinque continenti, Christian Leotta ha collaborato con le maggiori orchestre, quali i “Münchner Philharmoniker”, i “Wiener Kammerorchester”, l’“Orchestra Nazionale Sinfonica della RAI”, l’“Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi”, suonando in prestigiose sale concertistiche, come la Philharmonie del Gasteig di Monaco di Baviera, la Konzerthaus di Vienna, la Tonhalle di Zurigo, la Sala Verdi e l’Auditorium di Milano, la Salle Claude-Champagne di Montreal, la Sala Grande del Teatro Bunka Kaikan e la Musashino Civic Cultural Hall di Tokyo, la Xinghai Concert Hall di Canton.
Primo pianista italiano ad avere in repertorio l’integrale delle sonate per pianoforte sia di Beethoven, sia di Schubert, Christian Leotta ha eseguito nel 2018 in Giappone, all’Alti Hall di Kyoto, un ciclo di sette recital interamente dedicato a Franz Schubert, presentando in tale occasione la più grande serie di programmi schubertiani mai eseguita da un pianista, riscuotendo uno straordinario successo di pubblico e di critica.
Paolo Nespoli
Dopo 8 anni passati nell’Esercito Italiano subito dopo il completamente della scuola media superiore, Paolo Nespoli ottiene un Bachelor of Science e un Master of Science in Aeronautica e Astronautica dal Polytechnic University di New York (attualmente NYU).
Subito dopo lavora in Italia come Ingegnere Disegnatore per poi essere assunto dal Centro Astronauti Europea dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) a Colonia in Germania come Ingegnere addetto all’addestramento degli astronauti.
Nel 1998 e’ selezionato come astronauta dall’Agenzia Spaziale Italiana, inglobato nel corpo astronauti europea dell’ESA e distaccato al Johnson Space Center della NASA a Houston.
Il suo primo volo nello spazio e’ stato nel 2007: STS-120 - una missione di corta durata per l’assemblaggio della Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
Nel 2010-11 ha volato sulla ISS nella missione di lunga durata Spedizione-26/27, e di nuovo nel 2017 per la Spedizione-52/53.
Complessivamente ha passato 313 giorni nello spazio.
Piero Bianucci
“Camminare sulla Luna. Come ci siamo arrivati e come ci torneremo” è l’ultimo libro di Piero Bianucci, pubblicato in questi giorni dall’editore Giunti.
Autore di più di 30 libri, editorialista scientifico a “La Stampa”, dove ha fondato e diretto per 25 anni il supplemento “Tuttoscienze”, insegna Comunicazione giornalistica all’Università di Padova. Collabora con la Rai e la Radio Svizzera, progetta iniziative e mostre scientifiche, a Torino ha realizzato il museo interattivo “Xké – Laboratorio della Curiosità”.
La International Astronomical Union ha dato il suo nome al pianetino 4821 in orbita tra Marte e Giove.
Silvia Rosa Brusin
Vice-Caporedattore RAI, Responsabile di TGR “Leonardo”
Nel1992 fa parte del piccolo gruppo pionieristico che dà vita a “Leonardo”, telegiornale quotidiano di cronaca della scienza, esperimento unico nel panorama televisivo italiano e non solo, che ha raggiunto ascolti tra i più alti della Terza Rete e costituisce il punto di riferimento specialistico per gli altri Telegiornali RAI.
Al suo compito primario, l’ideazione e l’elaborazione quotidiana di “Leonardo”, ha affiancato una ampia attività di inviata, seguendo gran parte degli avvenimenti più significativi in campo scientifico in ogni parte del mondo: dagli organismi geneticamente modificati alle cellule staminali alla terapia genica. Si è specializzata nel settore spaziale.
Nel 2012, grazie ad una sua personale iniziativa la NASA ha portato su Marte, a bordo del Rover Curiosity, una copia digitale del Codice sul Volo degli Uccelli e dell’Autoritratto di Leonardo conservati alla Biblioteca Reale di Torino. Nella scia di quell’evento, il Ministero degli Esteri decise di esporre il Codice allo Smithsonian Museum di Washington, in occasione dell’anno dedicato alla cultura italiana negli Usa (2013), e le venne affidata dall’Ambasciata Italiana a Washington la realizzazione del video ufficiale della mostra.
Tra i suoi impegni piu’ recenti, il TG2 Dossier “Infiniti mondi”, il primo reportage della TV italiana sulla scoperta dei pianeti extra-solari, realizzato fra Cile ed Europa.
L’Unione Astronomica Internazionale le ha fatto l’onore di dedicarle un asteroide (7396 Brusin), e la Commissione Europea le ha chiesto di coordinare diversi incontri tecnici di rilievo.
Molte le sue conferenze in Italia e all’estero.
La serata di celebrazione della seconda Giornata Internazionale della Luce indetta da UNESCO, è organizzata n collaborazione con la Società Italiana di Fisica (SIF), alla presenza del Presidente del Senato, On. Maria Elisabetta Alberti Casellati.
Dalle poltroncine e dai palchi del Teatro Sociale di Como si spicca un volo tra passato e futuro, tra scienza, musica e intrattenimento. Il Festival della Luce Lake Como 2019 sceglie un format inedito per festeggiare la Giornata Internazionale della Luce, indetta dall’Unesco ogni 16 maggio.
Un talk show in cui la Luna è l’ospite d’onore, celebrata con brani musicali a lei dedicati, evocata con le emozioni del primo sbarco attraverso le testimonianze di giornalisti, attualizzata dalla testimonianza di chi l’ha raggiunta con le missioni più recenti. Ma la Luna è anche proagonista di un viaggio della conoscenza a ritroso nel tempo: un breve spettacolo ne offre infatti la visione che ne ebbe colui che per molti è il è primo grande scienziato della storia, Galileo Galilei.
Conduce la serata PIERO BIANUCCI – giornalista
Intervengono:
- PIERO ANGELA (in diretta Skype)
- SILVIA ROSA BRUSIN - giornalista
- PAOLO NESPOLI – astronauta
- CHRISTIAN LEOTTA - pianista
- ALESSANDRO BETTINI – fisico
- Musiche DUO DOLCESUONO
Il fitto programma della serata prevede interventi musicali del pianista Christian Leotta che ha scelto per il pubblico del Festival della Luce la Sonata al Chiaro di Luna, L. Van Beethoven e la Sonata D571 di F. Schubert. Sul palco, abilmente condotti da Piero Bianucci, giornalista scientifico de La Stampa, i testimoni della serata:
- Piero Angela, in collegamento Skype, con la rievocazione del 20 luglio del 1969, ma non solo;
- Silvia Rosa Brusin con la sua famosa intervista a Buzz Aldrin, il “secondo uomo sulla Luna”
- l’astronauta Paolo Nespoli con le sue esperienze vissute nelle molteplici missioni nello spazio.
La seconda parte della serata è invece dedicata a uno spettacolo speciale, “Io dico l’Universo”, scritto dal fisico Alessandro Bettini (vice presidente Società Italiana di Fisica) che con proiezioni e musiche d’epoca riporta indietro le lancette dell’orologio del tempo fino al Rinascimento, proponendo un inedito ritratto di un giovane Galileo Galilei musicista e pittore, dal talento eclettico, affascinato dall’osservazione del cielo tanto da costruirsi un canocchiale e puntarlo sulla Luna…
Il commento musicale èaffidato al Duo Dolcesuono che con la dulciana e l’arciliuto, strumenti dell’epoca, propongono brani composti da Vincentio e Michelagnolo Galilei (padre efratello dello scienziato)
IO DICO L’UNIVERSO
Lo spettacolo Io dico l’Universo, attraverso la lettura di alcune pagine galileiane, illustra la genialità degli esperimenti di Galilei, il creatore della scienza moderna, soffermandosi, in questa edizione, sull’invenzione del cannocchiale, la scoperta dei satelliti di Giove e l’esplorazione della superficie lunare. Le letture sono integrate in una narrazione che le illustra ed inquadra nella sua vita. Esse anche mostrano la bellezza della lingua, con cui Galilei consegnò il suo pensiero ai posteri con ineguagliata, straordinaria chiarezza, e che ne fa uno dei massimi autori della nostra letteratura. Eccelse egli anche nel disegno e con la sua arte riprodusse perfettamente la Luna, vista dal cannocchiale, in disegni ed acquerelli che potremo ammirare nelle proiezioni. Galilei, infine, si dilettava a suonare il liuto, mantenendo “la soavità del tocco sino agli ultimi giorni”, mentre l’orecchio musicale lo aiutò nella misura del tempo nel suo studio del moto. Non compose, ma lo fecero il padre Vincenzo e il fratello Michelangelo, le cui musiche, suonate con repliche di strumenti d’epoca, faranno da intermedi e da sottofondo alle letture. Lo spettacolo è stato ideato e realizzato dalla Società Italiana di Fisica, è andato in scena in occasione del Congresso Nazionale della Società a Pisa nel 2014 e a Cosenza nel 2018, presso teatri delle città ed è qui presentato in forma ridotta.
Programma musicale
- (Vincentio Galilei 1520 – 1591) Contrappunto Primo
- (Michelangelo Galilei 1575 – 1631) Toccata in la minore
- (F. da Milano) la Spagna e (Pierluigi da Palestrina 1525 – 1595) vestiva i colli
- (V. Galilei) Contrappunto Secondo
- (M. Galilei) Toccata in Re min
- (attr. Claudio Monteverdi 1567 – 1643) Voglio di vita uscir
- (M. Galilei) Toccata in Fa min.
ENGLISH TEXT
In support of the second International Day of Light announced by UNESCO. In collaboration with the Italian Physical Society (IPS). President of the Senate of Italy, Mrs. Maria Elisabetta Alberti Casellati is expected to attend. The show is an adventure of knowledge through the progressive conquest of the Moon. Stories, talks, music, science and direct witnesses of space discoveries and a piece about Galilei’s first space observation written by italian physicist Alessandro Bettini.